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Showing posts from July, 2025
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  Oh! questa vita sterile, di sogno! Meglio la vita ruvida concreta del buon mercante inteso alla moneta, meglio andare sferzati dal bisogno, ma vivere di vita! Io mi vergogno, sì, mi vergogno d’essere un poeta! I Colloqui (Treves, 1911; Garzanti, 1956; InternoPoesia, 2020; ecc.) rappresenta per il collettivo un libro di grazia e rinuncia, attraversato da una voce che racconta senza voler convincere. Ci si affeziona subito a Guido Gozzano. A questa sua voce malinconica e bassa, che preferisce le buone cose di pessimo gusto agli slanci di un’epoca stanca. I Colloqui – pubblicato nel 1911, ma composto nei sei anni precedenti – è un libro che sembra scritto da qualcuno che ci conosce troppo bene i nostri piccoli vizi, i rimpianti borghesi, le felicità modeste.  Scelto da Sabrina, questo libro è di fatto un dono. Gozzano ci parla da una soglia: tra salute e malattia (la tubercolosi lo ucciderà nel 1916, a soli trentadue anni), tra ironia e struggimento, tra poesia alta e prosa do...
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È uscito lo scorso anno per Le Lettere, nella collana Novecento/Duemila a cura di Diego Bertelli e Raoul Bruni, Caterina (come le cóe dei cardelini), libro di Andrea Longega già pubblicato nel 2013 e riproposto in una versione rivista ed ampliata dall’autore. Questa raccolta, scelta da Eleonora, è una testimonianza dell’umanità, vista nella sua valenza di complessità e dei limiti che allo stesso tempo in essa sono racchiusi. Bisogna dichiararlo subito: Caterina sono io, Caterina siamo tutti noi. Caterina è un suono, è un nome, è una donna che di mestiere fa la donna delle pulizie ai piani di un grande albergo veneziano. La sua prospettiva è multipla, e va dal grande al piccolo: Caterina, che è viva come non mai nei versi di Andrea Longega, si muove nelle stanze dell’albergo, in giro per la città, osserva, riflette sul mondo intorno a lei, partendo da un dettaglio minimo, dal luccichìo dell’acqua sul Canal Grande o da un abito, da chi scende la mattina presto dal treno, dalla ...