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[…] Ma io appartengo solo al mio tormento / e alle ragioni smisurate / del mio sogno. Io che son Io / in questo infinito / perché il rosario delle mie azioni / si disciolga ed abbia compimento. / O abbiate pietà di me / che combatto per un’incognita terra / per uno sconosciuto nome.   (versi tratti dalla poesia Calais in Poesie )   Poesie di Maria Pulito , pubblicato per edizioni Schwarz nel 1954, rappresenta per il collettivo un esempio di poesia singolare e misteriosa, che traccia un sentiero di memoria unicamente attraverso le parole. Di fatti, nulla si conosce della vita dell’autrice – se non l’esistenza di una raccolta postuma a quella qui presentata, chiamata Telete, edita da Guanda e datata 1961.   La raccolta, scelta da Anna Rita al mercatino dei libri usati di San Lorenzo a Roma, si compone di tre sezioni e due illustrazioni del pittore e scultore Aligi Sassu.     La prima sezione ci mostra una poetica più materica e fisica – si intitola Viaggi e ci...
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La caverna Goccia dopo goccia.  Dall’alto gocce d’acqua cadono su di me.  Rigano il mio dorso, le mie spalle, i miei capelli.  È un attimo e sento freddo.  Sono fredda come la roccia  che mi circonda.  In questa grotta, una caverna,  nera, di roccia nera che tocco  con le mie mani e sento  gocce su di me che sono nera  e dura e immobile. * Un uomo e la sua terra Lentamente  un uomo cammina sulla sua terra.  Fatica negli occhi e nelle braccia.  Brulla e spoglia la terra lo abbraccia  e nel buio lui la nutre  del suo infinito amore.  E come grinfie docili  solchi sulla terra  e grandi zolle e passione.  Alle luci dell’alba  gli occhi lontani di una bambina,  colmo il suo cuore di ricordi. * Vacillare Ad occhi chiusi  nel tepore sulla soglia  della fine,  amplifico il boato  sorprendente.  Da lontano arriva e le anime sveglia. Mi aggrappo.  Lenzuolo o ancor...