l’ amuleto, appunti sul potere di guarigione della poesia, di Valerio Grutt, edito nel 2021 da AnimaMundi all’interno della collana piccole gigantesche cose, rappresenta un baluardo di salvezza. Scelto da Giulia, questo piccolo gigantesco libro, offre al Collettivo la possibilità di rendere omaggio a quanto scaturito dall’energia del nostro primo incontro con l’autore.
È il 2023 quando le mani di Giulia incontrano, per la prima volta, l’amuleto.
Quel giorno il sole splendeva, il profumo del mare abitava i nostri polmoni, la vita del porto scorreva gioiosa, tanti poeti in attesa dell’ incontro. Noi non lo sapevamo ancora, ma lì, tutto, ebbe inizio.
Mentore e amico, faro nel buio dell'insicurezza nei nostri primi approcci poetici, Valerio è stato per noi ed è, guida nella tempesta.
Chiedere è un’arte sacra
saperlo fare con grazia
come gli alberi nel loro raccoglimento
cambia il volto del tempo,
vola un vento dalla collina
fino al mare, fino a noi.
Saper chiedere è un esercizio sacro
come l’erba che non teme
chi la calpesta, come la testa
di un treno azzurro
che spunta tra la nebbia.
E noi abbiamo osato chiedere, salvandoci.
Ma cos’è questa salvezza? La salvezza è riconoscersi.
Ci si salva ricordandosi di sé, scoprendo un talento, trovando una via.
Secondo l’autore la via della salvezza è la poesia e noi, collettivo poetico in cammino, sottoscriviamo con convinzione.
La poesia mi ha salvato la vita e non ha bisogno che io salvi la sua,
se la cava già bene da sola, ma per quanto posso con i miei mezzi voglio custodirne la fiamma.
[…]
Custodire la fiamma della poesia vuol dire custodire l’umano,
la scintilla divina dell’umano, vuol dire scrivere cercando sempre l’autenticità della vita.
In un dialogo con René Mey, del quale citiamo uno stralcio, l’autore si interroga sulla forza guaritrice della parola poetica, sulla sua possibilità di essere strumento di cura.
È possibile guarire gli altri con la poesia? […]
[…] dipende dalla tua vita, dalle tue azioni,
vivi e agisci sempre con amore, aiuta gli altri,
solo così le tue parole saranno piene dell’amore che guarisce.
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Le mani di quelli che ami
sono fontane di luce
le tieni strette come appigli
nelle tempeste e nelle cadute.
Le mani di quelli che ami
sono case dove ripararsi
e tubi e cunicoli e cavi
dove corre l’amore
senza fermarsi e rami
che salgono e bucano
nuvole e stelle, sono pane
e minestre, e voli, navicelle.
Le mani di quelli che ami
neanche la morte
te le toglie dalle mani.
sono fontane di luce
le tieni strette come appigli
nelle tempeste e nelle cadute.
Le mani di quelli che ami
sono case dove ripararsi
e tubi e cunicoli e cavi
dove corre l’amore
senza fermarsi e rami
che salgono e bucano
nuvole e stelle, sono pane
e minestre, e voli, navicelle.
Le mani di quelli che ami
neanche la morte
te le toglie dalle mani.
L’autore, attraverso le sue esperienze, ci offre l’opportunità di osservare il manifestarsi dell’impatto della parola poetica sulla vita e lo fa da angolature privilegiate, grazie a sguardi attenti e tesi all’ascolto reale di sé e dell’altro. La sua testimonianza arriva a noi con forza e immediata chiarezza.
Questo cuore aperto
può accogliere di tutto:
vetri di bottiglie, diluvio,
radici di albero, intere autostrade,
colate di cemento, costellazioni.
Ci passi senza abbassare la testa
tu e la morte nera, palafitte,
il crollo di una diga.
Questo cuore che aperto
può tenere tutto, trema
come lavatrice nella furia di centrifuga
ed è qui, è tuo.
può accogliere di tutto:
vetri di bottiglie, diluvio,
radici di albero, intere autostrade,
colate di cemento, costellazioni.
Ci passi senza abbassare la testa
tu e la morte nera, palafitte,
il crollo di una diga.
Questo cuore che aperto
può tenere tutto, trema
come lavatrice nella furia di centrifuga
ed è qui, è tuo.
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La poesia è un servizio, uno strumento per sentire la vita, per chiamarla.
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Tu conosci la lingua della luce
e quando ridi riporti a casa il vento
il tuo cuore è una selva, un santuario
dove dormono gli uccelli
sei qui di passaggio come i pellegrini
i motociclisti, le rondini
giochi con il respiro degli alberi
mentre la tua anima da millenni
scolpisce di nascosto le stelle
che appaiono di notte
sulla testa degli uomini.
e quando ridi riporti a casa il vento
il tuo cuore è una selva, un santuario
dove dormono gli uccelli
sei qui di passaggio come i pellegrini
i motociclisti, le rondini
giochi con il respiro degli alberi
mentre la tua anima da millenni
scolpisce di nascosto le stelle
che appaiono di notte
sulla testa degli uomini.
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A guarire è l’energia della vita, quella forza che tiene insieme i pianeti nel loro giro,
che ci fa stare in piedi qui umani, animali, piante.
che ci fa stare in piedi qui umani, animali, piante.
Come canalizzare dunque questa energia?
questo possiamo farlo anche con le parole, le parole sono scrigni di luce o pozzi oscuri,
dobbiamo sceglierle con cura, comporle e lavorarci con la precisione degli antichi artigiani.
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E cos’è il senso di una parola? Dentro la parola vibra il senso di quando è stata creata,
di tutte le volte in cui è stata detta, le emozioni di popoli interi.
di tutte le volte in cui è stata detta, le emozioni di popoli interi.
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Per aiutare con le parole occorre che le parole abbiano il peso dell’esperienza,
non siano idea ma intuizione, che sia vivo il loro contatto con la fonte, che siano vere.
Solo così anche scrivendo di morte, d’ombra e paura, si sentirà la forza della vita.
La vibrazione autentica di ciò che siamo.
non siano idea ma intuizione, che sia vivo il loro contatto con la fonte, che siano vere.
Solo così anche scrivendo di morte, d’ombra e paura, si sentirà la forza della vita.
La vibrazione autentica di ciò che siamo.
Ma cosa significa fare poesia per l’autore?
Fare poesia cosa può voler dire? Tirare fuori immagini dall’invisibile.
Mettere parole insieme ad altre parole nel modo più giusto possibile,
farle camminare su un filo tra luce e ombra, farle risuonare assieme
in combinazioni buone per aprire porte […] risvegliare la coscienza.
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Per me la poesia è un’attività mistica.
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Sia ringraziamento tutto ciò che viene
che inizia e finisce e il giro nero
dell’universo e la luce accesa
sul comodino, sia vicino, sia contento
tutto questo tempo
sia così, sia ringraziamento.
che inizia e finisce e il giro nero
dell’universo e la luce accesa
sul comodino, sia vicino, sia contento
tutto questo tempo
sia così, sia ringraziamento.
E noi ringraziamo te, Valerio, per aver contribuito a tenere accesa la fiamma della poesia in attesa del nostro incontro. Per noi, la poesia, è manifestazione di esistenza.
Grazie alla poesia Sincronie esiste e muove i suoi passi nel mondo.
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