Cammino
su passi già percorsi
da gente lontana 

Custodisco mappe
esatte.
sentieri sconosciuti 
a chi, nutrendomi, 
ha seminato in me 
radici.

tuttavia, forte è il desiderio 
di conquistare 
il mistero del cielo. 

poi, un canto:
c’è la terra da scoprire
c’è tempo per 
armarsi di fronde 
e sconfinare. 

Stai nel dono 
delle tue radici 
e cammina.

*

Alle onde 
affido il mio canto 
ai loro colori chiedo come fare del moto, una legge necessaria. 
ascolta:
c’è una sinfonia che lega 
ogni impeto. 
Custodire un andare che è 
promessa di viaggio

*

La mia Itaca è 
la terra che calpesto.
I profumi di casa 
mi tengono radicata 
se mi scordo di vivere.
Sento un canto 
che cresce in mia assenza,
chiama senza perdonare

*

Vorrei coltivare 
un rituale
e farmi terra brulla
in attesa di un seme
se cade una goccia 
accoglierla e conservarla.

vorrei interpretare 
il sospiro del vento 
quando conduce i passeri
verso casa. 

qual è casa? 
loro lo sanno. 

ecco qual è il mio rituale:
stupirmi del mio 
appartenere 
al cielo.

***

Maria Micalizio è nata nel 1997, ha studiato Lettere classiche all’Università Cattolica del Sacro Cuore e ha subito cominciato a insegnare al liceo storia, geografia, italiano e tanta tanta poesia. Questa silloge è la sua prima inedita con cui si apre al mondo della scrittura poetica. Attualmente vive a Milano.

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