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Showing posts from November, 2024
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  The crescent moon I wear scythes the ochre mist, trees sing in the harbour, the Libeccio black skirt envelops me. I cover you with flags for the coming war; you have bones and leaves ready for winter. The river stretches like a wide white cow lazily from Meath to the ocean. We sink our faces into every branch, weave shrouds without a god. ** La luna crescente che indosso falcia la nebbia ocra cantano gli alberi nel porto m'avvolge la gonna nera di libeccio ti copro con bandiere  per la prossima guerra  hai ossa e foglie pronte all’inverno. Il fiume si stende  come una larga vacca bianca  indolente da Meath all'oceano affondiamo il viso dentro ogni ramo  tessiamo sindoni senza dio. Sabrina Tolve Ragaire Magazine Issue 2 Autumn/Winter 2024
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Bukhara, luglio 2024 Si ferma l’aria ardente cinque volte al giorno al canto interrotto per anni la lingua proibita risorge un deserto in fiore. Per cinque volte si fermano strade e palazzi le vite appese a un cenno del capo o del cielo nella culla dell’onda litania d’oro e azzurro.  Dafne Graziano è nata a Caserta nel 1992, ha trascorso l’infanzia a Livorno e ha vissuto a Roma per oltre vent’anni. Attualmente vive a Trento, dove si occupa di traduzione. Nel 2022 ha ricevuto il Premio italo-tedesco per la traduzione letteraria (categoria esordienti). Ha tradotto, tra gli altri, la silloge poetica Il cane ha sempre fame di Anja Kampmann per La nave di Teseo. Suoi racconti e poesie sono apparsi in diverse antologie e sulle riviste «Quattro», «Horizonte» e «Ostragehege». Il collettivo la ringrazia per averci scelto e per aver condiviso con noi la sua voce.
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È quel che è di Erich Fried, pubblicato nella collezione di poesia Giulio Einaudi editore nel 1988, rappresenta per il collettivo un esempio di come la poesia si permea della capacità di risuonare con ogni attualità.  Questa raccolta, scelta da Giulia, riecheggia come monito all’umanità intera.  La poesia di Erich Fried racconta l’urgenza dei fatti, ponendo in ogni aspetto della scrittura un'attenzione critica agli eventi storici che egli riusciva a cogliere e snodare in ogni frammento di quella quotidianità che, a suo avviso, non poteva mai discostarsi dall’impegno e dalla visione politica; perché di essa è naturalmente intrisa. Parlando della sua poetica risulta impossibile non addentrarsi nella sua vita, come lui stesso affermerà, l’una non può essere scissa dall’altra affinché la poesia risulti vera. Come nella poesia Quel che vide la foresta , di cui citiamo un estratto. e se accetto tutto questo  e non dico niente  non è colpa mia: Io sono la foresta...
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Diserta l’aperitivo in Duomo le lesene corinzie ombra dei tuoi capelli abbandona amiche in attesa macchine, spostamenti lascia sola la plastica, i chip il vapore, i suoi salti                            mortali porta tra le mani il tuo pirlo   di globuli rossi scioccante risata lungo la linea della vita tieni stretto il calice corredo nuziale nel vetro specchiati cittadina della polis colonizzami di rampicanti, foglie, germogli a fuoco torniamo a navigare come flotte nascondi spade caduti in battaglia fiaschi di vino sporchiamoci nelle pozzanghere d’oro tra petali di prugnolo -- Luca Orlandi nasce a Brescia ed è praticante avvocato. Attualmente svolge la pratica forense in materia penale. Scrive poesia dal 2013 e ora sta lavorando alla sua prima raccolta poetica Rituale della sabbia e del mio cappotto . Collabora con la rivista Brescia si legge.  La sua opera prima inedita è stata premiata con menz...
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  Le linee della marea che da Howth risalgono a Seapoint ti tracciavano il futuro sulle mani sporche di sale come remi. Qui non ci sono torbiere solo montagne sgualcite contro la ganascia invernale. Si appende alle tonsille la contraddizione dell’assenza – il leone a due teste ti divora da ogni lato. Sabrina Tolve inedito pubblicato su Interno Poesia Blog  7 novembre 2024 https://internopoesia.com/2024/11/07/sabrina-tolve/
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Il volume Estranei alla terra di José Tolentino Mendonça, pubblicato da Crocetti Editore nel 2023, unisce due distinte raccolte del poeta e teologo: Strada bianca del 2005 e Teoria della frontiera del 2017. Queste due raccolte riunite in unico volume con testo in portoghese a fronte, e scelte da Eleonora, sono una testimonianza luminosa di eccezionalità culturale restituita in versi dal Prefetto del nuovo Dicastero vaticano della Cultura e dell’Educazione. José Tolentino Mendonça ci pone degli interrogativi, e ci mostra le sue risposte da un punto di vista quanto mai originale, ci prende per mano e ci apre una porta sul suo mondo e sulla complessità di riferimenti che lo popolano: i grandi mistici spagnoli cinquecenteschi, come Giovanni della Croce, Santa Teresa d’Avila, ma anche Tonino Guerra, Dino Campana, Cristina Campo, Simone Weil, Carlo Michelstaedter e un insolito Pier Paolo Pasolini, nella poesia Ostia : Uno dei soliti ritardi all’aeroporto di Fiumicino ed eccoci a fa...
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  Una goccia di pioggia lungo il bavero del cappotto una valanga fili d’erba strappati unghie spezzate frammenti di cieli oblunghi e ciottoli di fiume. Non so dove portarti per farti respirare. * Nessuno è disposto a spiegare come si fa a spegnere tutte le stelle in cielo a ricomporre schegge di cristallo senza sapere quale sia l’oggetto originario. Riverberano echi desolati la mano si aggrappa la stoffa si lacera ti senti estraneo sopra la terra sotto la pelle. * Disfo tappeti di foglie secche e cavi elettrici un nodo alla volta comincio daccapo una voce entra col suo stridere gelato non sei tu non sono io lascio andare i secondi passati nell’attesa cantando a memoria tutti i perdoni che so ho costruito la mia casa già in fiamme nel sangue che ti scorre nelle vene. * La luce era scarsa non sapevo che farmene di tutte quelle ombre sono rimasta in piedi il ragazzo seduto sul divano scorticato dai gatti ha fatto finta che non fossi lì l’uomo invece mi ha abbracciato forte terribili v...