Da Letargo, di Claudia Mencaroni
Illustrazioni di Gioia Marchegiani

InternoPoesia, 2024





 

— Mamma, mamma, chiudi gli occhi! 
— Tonto, non vedi che li ha chiusi da un pezzo? 
— Ma dobbiamo, dobbiamo farle una sorpresa. 
— Le sorprese non funzionano 
se uno è in letargo. 
— E invece sì, le sorprese sono 
universali. 
— Allora facciamogliela. 
Facciamo la sorpresa.

*

Un bambino si è fatto un cavalluccio di mamma, ci è montato sopra 
e le ha tenuto i palmi sugli occhi tutto il tempo 
sembrava volesse galoppare lontano tanto le ginocchia 
eccitate premevano e spingevano e gattonavano anche. 
L’altro bambino come una cerimonia ha schiuso aperto 
spalancato la finestra più grande 
così una folata d’inverno 
ha inondato la stanza di gelo frizzante.

                          — È la neve, mamma. 
                          — È tutto bianco fuori, tutto. 
                                            Un ramo di nespolo si è spezzato, le strade non si vedono 
                                            più e neppure la spazzatura si vede, mamma! 
                         — Mamma, è uno spettacolo. 
                                            La neve 
                                            la città se l’è mangiata.

Poi non si sa se per coincidenza o più verosimilmente per magia 
ha iniziato a nevicare. 
Proprio in quell’istante, proprio dentro la finestra aperta. E così 
non c’è stato più spazio per le parole perché i fiocchi hanno iniziato a dire 
tutto quello che c’era da dire 
timidi, ma senza più limiti o confini. 
Un fiocco ha chiesto permesso 
si è accomodato sul divano, per poco 
pochissimo che subito si è trasformato in 
goccia e il divano se l’è bevuto. 
Un altro fiocco è andato a finire 
tra i libri. Te l’immagini stasera 
la biblioteca sicuro ubriaca di neve. 
E all’improvviso un fiocco gonfio 
rapido si è diretto preciso 
preciso sulla bocca 
della mamma e là si è fermato. 
I bambini l’hanno fissato, quel fiocco di neve spavaldo, 
pensavano all’unisono mamma, la neve ti bacia, tanto sei bella, mamma come una principessa, svegliati, 
mamma, la neve ti bacia
Ma le labbra di mamma, si sa, sono brace che dorme 
e il fiocco sfrontato all’istante è diventato 
lacrima, e niente da fare.

*

La mia mamma 
non la sveglia il caffè 
e neanche una cannonata 
non la sveglia neanche la neve
s
e la bacia.


Claudia Mencaroni. È nata a Brindisi nel 1979, in primavera; viene dai libri e dal teatro. Si occupa di editoria, formazione e opportunità di incontro tra persone e poesia, esperienza dalla quale è nato Crescere poeti -- Educare e educarsi allo sguardo e al linguaggio poetico (VerbaVolant edizioni 2024). Scrive libri per bambine e bambini (il suo Nel regno di Nientepopodimenoché è stato finalista al premio Malerba 2022, Seb e la conchiglia finalista al premio Andersen 2019), racconti per i grandi che imparano l’italiano e poesie che legge a bassa voce. Letargo (InternoPoesia 2024) è il suo primo prosimetro. Vive a Roma.



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