Non ha voglia di fare un cazzo come quelli del sud
borbotta. Poi spedisce altre ingiurie al creato.
È questo libro che mi rende amaro 
già dal titolo, la pura superficie, le persone
come fantasmi sui tram, lui come un fantasma
mentre parla coi colleghi mentre ascolta gli amici
mentre guarda la figlia poi lo specchio poi
se stesso, negli anni, fra molti anni.

Prima i figli di madri e padri innamorati
poi quelli con le mani e con le idee
con le ragazze senza paura
che manchino i soldi per il weekend.
Ora che è più grande tutta questa gente
si è spostata di una fila
ora invidia chi ce la fa
in due, al massimo un gatto o un cane
fanno l'orto sistemano il legno riaggiustano
le loro case. Li vedi che girano in bici
o li incroci, tu in auto loro a piedi. Sorridi, ti sorridono.
Passeggiano come appena usciti
da un bosco o da un campo, da un dipinto di uno sconosciuto
e non vogliono nulla da te.


*

È da tre mesi che dormo con gente
riempio bicchieri a ignoti
strappo le pellicine
seccate sulle mani per l'inverno;
già chiusi i cartoni, pieni di jeans
che non mi pare di aver mai messo.

Da qualche parte ho un tetto in prestito.
Il quartiere è nuovo ma lo conosco
dopo lavoro passeggio in tondo
e ad ogni angolo riscommetto
"da qui in poi cambia tutto".
Anche oggi ho perso
ma ho trovato per strada cinque euro.


*

Proprio ieri ci scoprivamo ancora
e ancora a Berlino sorseggiano
un finto espresso sul canale
abbiamo giocato al gioco dei futuri
l'ho proposto io vedendoti meglio sotto al sole
ho dato a ciascuno tre opzioni poi ho scherzato
quale vuoi tra questi noi
scelta tosta la tua avevo messo dei tranelli
hai riflettuto ad alta voce poi
ne hai preso uno
in cui il più felice ero io.


*

In un certo senso siamo ancora lì
ad aspettare che torniamo
lunedì danza mercoledì teatro
a ciascuno il suo respiro.
Non so se era già il primo segno
se pensiero brutto
chiama pensiero brutto
se i tuoi denti rotti ieri nel sogno
e la mia risposta così sgarbata
sono memoria, metafora o solo
conseguenza del dolore.



INEDITO

Come se fossimo finiti per sbaglio
tutti alla stessa festa
ci appoggiamo la mano sulla spalla
consolandoci con aneddoti
sempre più truci, identici
nel giogo dei loro colori.
La morte è un tema caldo
di mia nonna del portinaio

-ci tenevo a citarli nel monologo-
in città va di moda la malattia

raffreddori che durano mesi
tossi secche e robotiche, polveri
sottili sfuggite dalla televisione
“Duecento bambini sotto le macerie”.


**

Stefano Solaro nasce a Genova e vive a Milano, dove lavora nel mondo della pubblicità.
Da sempre lettore di prosa, inizia a dedicarsi alla poesia nel 2016.
Otto Tipi di Insetti, la sua opera prima in versi, è uscita a gennaio 2025 per Arcipelago Itaca edizioni.
Nel 2023 una selezione dei suoi testi viene stata pubblicata nel 7°Repertorio di Poesia Italiana
Contemporanea (Arcipelago Itaca - Silloge breve risultata vincitrice dell’edizione 2022 dell’omonimo
Premio nazionale editoriale) e nel volume Una Poesia al Giorno di Giulio Perrone Editore. Nel 2024 un
suo testo è apparso sulla rivista - online e cartacea - Minima.
Ancora 2023 una prima bozza della sua opera prima ha ottenuto una segnalazione dal “Premio Bologna
in Lettere” - Sezione raccolte inedite.
Il suo lavoro in versi ottiene riconoscimenti anche nell’ambito di altri premi di rilevanza nazionale (Premio editoriale Zeno, edizione 2024 ed edizione 2022, Premio Ragioni di Una Poesia, nelle edizioni 2022 e 2023).
Oltre alla scrittura, si dedica alla recitazione con una compagnia di teatro sperimentale milanese e
collabora come giornalista con alcune testate online.

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